Alessandro Sinigaglia, "Vittorio"

di Giovanni Baldini, 14-7-2003, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Medaglia d'Argento al Valor Militare, alla memoria

Monumenti che nominano Alessandro Sinigaglia:
- Lapide a Sinigaglia (*) - Firenze
- Lapide dei partigiani caduti del comune di Firenze - Firenze
- Sacrario dei partigiani fiorentini - Rifredi, Firenze

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Sinigaglia nasce a Firenze nel 1902 e vive a Fiesole lavorando come meccanico.
Partecipa all'antifascismo fiorentino con i comunisti fin dal '26, appena rientrato dal servizio militare, svolto in marina come sommergibilista. In breve diviene una figura di spicco del suo partito e nel 1928, dopo essere riuscito ad evitare l'arresto riesce a espatriare e a raggiungere prima la Francia e poi Mosca.
In Unione Sovietica segue una scuola di partito, lavora in una fabbrica riprendendo il suo mestiere e si sposa.

Dalla metà degli anni trenta il Partito Comunista inizia ad affidargli una serie di incarichi: dapprima è in Svizzera per organizzarvi delle cellule del partito, poi partecipa alla Guerra di Spagna nella marina repubblicana come ufficiale a bordo di un incrociatore e distinguendosi nella bonifica del porto di Barcellona minato dai franchisti.
Al termine della guerra in Spagna viene internato in Francia insieme ai superstiti delle Brigate Internazionali e in seguito consegnato ai fascisti che lo riportano in Italia incarcerandolo a Ventotene. Da lì, liberato nel 1943, rientra a Firenze.

Ripresi i contatti con i compagni di partito inizia a lavorare a livello regionale alla preparazione della lotta armata contro gli invasori tedeschi con il nome di "Vittorio". In particolare crea i G.A.P. (Gruppi di Azione Partigiana) di Firenze.
Il 13 febbraio del 1944 viene sorpreso all'uscita di una trattoria da alcuni membri della Banda Carità, tenta la fuga ma viene colpito e ucciso sul posto.

Non è chiaro se l'incontro con i suoi assassini sia stato fortuito o frutto di una delazione, ma Sinigaglia era abbastanza riconoscibile: figlio di una donna di colore e di un italiano i suoi tratti non erano comuni per le strade di Firenze.

Bibliografia

Ebrei a Firenze
Persecuzione e Resistenza
a cura di M. Giovanna Bencistà, Silvano Priori, Giovanni Verni
ANFIM - Amministrazione Provinciale Firenze, 2004

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