Gianfranco Sarfatti

di Giovanni Baldini, 14-7-2003, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Medaglia d'Argento al Valor Militare, alla memoria

Monumenti che nominano Gianfranco Sarfatti:
- Lapide dei partigiani caduti del comune di Firenze - Firenze
- Monumento della sinagoga - Firenze
- Sacrario dei partigiani fiorentini - Rifredi, Firenze
- Sepolcro di Sarfatti - Rifredi, Firenze

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Colpito dalle leggi razziali ancora liceale (era nato a Firenze nel 1922) si adoperò da subito nell'organizzazione giovanile della DELASEM (Delegazione Assistenza Ebrei Migranti), associazione che si occupava dell'assistenza ai perseguitati ebrei.
In seguito, passato all'università, iniziò una prolifica attività organizzativa che sfociò dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943 nella creazione del Fronte della Gioventù fiorentino. Contemporaneamente maturò l'accostamento alle posizioni comuniste.

Quando l'amico e compagno di responsabilità Aldo Braibanti venne arrestato il partito comunista impose a Sarfatti di spostarsi e di espatriare in Svizzera.
Nella primavera 1944 sconfinò con i genitori e si dedicò alla propaganda antifascista verso gli italiani in Svizzera.

Insoddisfatto di quella che per lui era inazione chiese ed ottenne il permesso di tornare in Italia e per le sue doti intellettuali e di mediatore venne inviato fra i partigiani della Valle d'Aosta nella Brigata Garibaldi "Emilio Lexert", dove la situazione, fra spinte autonomiste, annessionismo francese e contrasti politici, era particolarmente delicata. In breve divenne commissario politico della sua brigata.

Il 21 febbraio 1945 cadde durante un rastrellamento in località La Morgnetta.
Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Bibliografia

Ebrei a Firenze
Persecuzione e Resistenza
a cura di M. Giovanna Bencistà, Silvano Priori, Giovanni Verni
ANFIM - Amministrazione Provinciale Firenze, 2004

con Jrank
ResistenzaToscana.it - Le associazioni federate