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Bluie West One, Narsarsuaq
16 fotografie di Giovanni Baldini
Nella prima metà del 1941 gli Stati Uniti d'America non erano ancora entrati in guerra contro la Germania, l'Italia ed il Giappone, ma i preparativi erano già in corso.
Come primo passo strategico sulla via dell'Europa venne scelta la Groenlandia.
Il governo danese, in esilio a Londra, firmò un accordo con gli USA il 9 aprile, ad un anno esatto dall'invasione tedesca della Danimarca. La Groenlandia veniva temporaneamente dichiarata protettorato statunitense.
Vennero immediatamente scelte le località per la costruzione di basi aeree. La più meridionale di queste, Bluie West One, venne fondata nei pressi del piccolo villaggio di Narsarsuaq.
Il luogo era fra i pochissimi adatti ad ospitare una pista d'atterraggio per grandi aerei, difatti il territorio groenlandese è eccezionalmente accidentato: nonostante che "Narsarsuaq" significhi "grande pianura", la striscia di terra in questione è una morena pianeggiante lunga tre chilometri.
Il controllo della Groenlandia era strategico non solo per la sua posizione geografica ma anche per altri motivi: innanzitutto ospitava l'unica grande miniera di criolite del mondo. La criolite, usata da secoli dagli inuit perché facilmente lavorabile, è una pietra che permette un'estrazione molto più economica dell'alluminio. E l'alluminio era ed è tutt'ora un materiale assolutamente indispensabile nella costruzione dei aeroplani.
Inoltre possedere una stazione metereologica in Groenlandia significava poter prevedere per tempo l'arrivo di perturbazioni artiche nei cieli d'Europa. Il controllo delle stazioni meteo della Groenlandia condusse a una serie di azioni offensive condotte da piccole unità tedesche, contrastate da pattuglie formate da soldati americani e da cacciatori inuit.
Alla fine dell'estate Bluie West One era un vero aereoporto, con un porto navale in grado di accogliere navi da guerra oceaniche ed un piccolo ospedale da campo.
Nell'aprile dell'anno successivo arrivarono i primi bombardieri quadrimotore B-24 e nel frattempo l'ospedale era stato ampliato e spostato di un paio di chilometri nell'entroterra, a fine anno avrà già curato quasi 2000 feriti.
A metà agosto 1942 i bombardieri provenienti da Bluie West One cominciarono a bombardare l'Europa.
In seguito arrivarono anche decine di B-17, le cosidette "fortezze volanti".
Molti dei bombardieri che hanno raso al suolo le industrie e le città tedesche provenivano da Bluie West One.
Alla vigilia dello sbarco in Normandia da Bluie West One decollavano anche 130 velivoli al giorno.
Con la fine della guerra Bluie West One rimase l'ultimo avamposto americano in Groenlandia ma, nonostante gli accordi lo prevedessero, non venne consegnato al governo danese: al contrario visse altri momenti di attività durante la guerra fredda.
In particolare l'ospedale annesso è stato oggetto di sospetti durante la guerra di Corea, si dice che lì venissero inviati i soldati americani in fin di vita. Il tutto per non mostrare all'opinione pubblica gli orrori di quella guerra.
A questo proposito ci sono state categoriche smentite ufficiali, ma il fatto che tutti i documenti di Bluie West One siano stati desecretati a parte quelli riguardanti l'ospedale ha dato nuova vita ai dubbi.
Nel 1958 Bluie West One venne restituito al controllo della Danimarca.
Adesso la pista di Bluie West One è il secondo aereoporto civile della Groenlandia, mentre l'ospedale è stato completamente smantellato negli anni '70. Rimane, isolato di fronte ad un lago, soltanto il grande camino di pietra, circondato da pochi resti di metallo e cemento.
Le foto mostrano il luogo dove sorgeva l'ospedale e l'area dell'aereoporto con il museo dedicato a Bluie West One, sono state scattate nel settembre 2008.
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