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Rifugio Martana, Massa

9 fotografie di Giovanni Baldini

Il regime fascista costruì il rifugio antiaereo nei pressi di piazza Martana a Massa nel 1942.
Venne completato in tempi record impiegando minatori specializzati che venivano da Belluno. La propaganda vantò nessun caduto sul lavoro, ma il dubbio è legittimo.

In tre mesi venne realizzato scavando la pietra sotto la Rocca Malaspina un tunnel lungo 300 metri, con tre ingressi distinti, accessi in grado di rompere l'onda d'urto delle esplosioni, numerosi pozzi d'areazione e servizi igienici. Poteva ospitare circa 2000 persone, che potevano arrivare fino a 4000 in casi di urgenza.

Durante la guerra venne usato più volte dalla popolazione, poi fu usato dalle truppe tedesche come deposito di armi prima della ritirata.
Nel dopoguerra diventò una discarica abusiva di materiali edili, fino a quando non ne venne deciso il recupero e l'apertura al pubblico.

Dopo un lungo lavoro di sgombro e restauro è accessibile dal 2006 per visite durante i fine settimana estivi, in occasioni come il 25 aprile o altre date significative sono disponibili tour guidati.
Per chiedere e prenotare visite guidate è possibile contattare l'URP del comune di Massa al numero 0585490259.

Le foto sono dell'aprile 2008.

Vai alla galleria Rifugio Martana, Massa completa, qui sotto una piccola anteprima.


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