Deportazioni a Montelupo

di David Irdani, 9-4-2006, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Questa storia si svolge nel comune di Montelupo Fiorentino (FI).

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Lapide ai deportati - Montelupo Fiorentino (FI)
- Lapide ai deportati - Vinci (FI)
- Lapide del municipio - Limite sull'Arno, Capraia e Limite (FI)
- Monumento ai caduti - Montelupo Fiorentino (FI)
- Monumento ai deportati - Montelupo Fiorentino (FI)
- Monumento ai deportati dell'8 Marzo - Limite sull'Arno, Capraia e Limite (FI)

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Il 4 Marzo 1944 ad Empoli l'adesione allo sciopero generale nazionale contro la guerra fu massiccia.

I lavoratori del vetro, le fiascaie e molti mezzadri della zona diedero vita ad una grande manifestazione per le vie della città di Empoli. La grande novità fu quella della presenza del mondo contadino che fino a quel momento era rimasto fuori dalle grandi battaglie sociali contro il fascismo. Inoltre ci fu l'appoggio politico e militare del CLN toscano che, con i molti partigiani armati, protesse il corteo per tutta la sua durata da eventuali repressioni squadriste.

Le autorità Tedesche e fasciste decisero di dare una risposta esemplare a questo "successo" popolare portando a termine nei giorni tra il 4 e 8 Marzo azioni di rastrellamento in tutta la zona.

A Montelupo Fiorentino le pattuglie della Guardia Nazionale Repubblicana e i Carabinieri entrarono verso mezzanotte del 7 Marzo per ricercare gli antifascisti comunisti, cattolici, ma anche quella piccola borghesia che si era espressa (anche se non radicalmente) contro il sistema fascista.
Furono arrestate 30 persone tra cui pochi con ruoli "politici" di opposizione al regime, ma molte persone con ruoli di riferimento per la popolazione come il medico di paese, il barbiere o l'impiegato dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Questo a rimarcare la "lezione" esemplare a tutta la comunità locale.

Gli arrestati il giorno seguente furono portati alla Stazione di S.M. Novella di Firenze per essere caricati su uno dei molti treni blindati verso Mauthausen.

Nove persone riuscirono per varie circostanze a non partire, ma per ventuno di loro il viaggio verso l'Austria e la sofferenza fu inevitabile. Solo quattro persone saranno liberate dal campo il 5 Maggio 1945.

Dalla testimonianza di Aldo Rovai, sopravvissuto a Mauthausen:

"Noi (…) non si era mai sentito parlare di questi campi (…).
Di fare quella fine non ci si aspettava, sennò quando eravamo in autobus per andare a Firenze si poteva tentare di scappare. Alcuni di noi volevano scappare, ma un'altra parte diceva, non abbiamo fatto niente al massimo ci porteranno a lavorare."


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