Le rappresaglie di Vallucciole
di David Irdani, 24-4-2010, Creative Commons - Attribuzione 3.0.
Questa storia si svolge nel comune di Stia (AR).
Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Sacrario di Vallucciole - Vallucciole, Stia (AR)
I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto
Nei primi giorni di aprile un Ufficiale della Göring si reca a Stia per preparare un’azione di rastrellamento anti partigiano. L’11 di Aprile, a Molino di Bucchio, tre tedeschi in abiti civili si fingono americani evasi e desiderosi di unirsi ai gruppi partigiani esistenti ed operativi sul territorio, senza riuscire tuttavia ad ottenere informazioni importanti. In una delle loro ricognizioni, la loro macchina viene fermata da un gruppo di partigiani fiorentini del distaccamento Garibaldi “Faliero Pucci”, più notoriamente conosciuto come Stella Rossa: lo scontro a fuoco che ne segue porta alla morte di due di loro e al ferimento del terzo che riesce a fuggire.
Il giorno successivo, il superstite guida un gruppo di suoi commilitoni al recupero delle salme e ad una prima rappresaglia che si conclude con l’incendio di alcune case e con il fermo di due ragazze, poi scarcerate dopo un interrogatorio in carcere a Firenze.
All’alba del 13 aprile, i reparti della Göring iniziano un massacro indiscriminato. La rappresaglia dei tedeschi farà contare 14 vittime a Giuncheto, 6 a Molino di Bucchio, 1 a Santa Maria, 1 al Molinuzzo, 12 donne e 4 bambini a Serelli (dove gli uomini vengono arrestati e usati per il trasporto delle pesanti casse di munizionamento), 15 a Vallucciole più 2 uomini fra gli ostaggi, 2 nelle fattorie della Campanna e della Canonica, 26 a Monte di Chianni più uno dei prigionieri, anziano e deceduto durante il trasporto. A Moianno, nello stesso momento, altri reparti uccidono e sequestrano un gruppo di donne: una ragazza viene violentata e una donna uccisa. Un’altra donna viene ferita in un tentativo di fuga, raggiunta da un milite tedesco, stuprata e uccisa.
Dopo aver seminato morte e distruzione, i reparti prendono la direzione del Monte Falterona per un’azione contro i partigiani, portandosi dietro gli ostaggi arrestati nel percorso. Scendendo nuovamente verso Molino di Bucchio, 4 prigionieri sono rilasciati e fucilati alle spalle mentre si allontanano; i restanti 14 fanno la stessa fine.
Dalle conclusioni degli inquirenti inglesi e della Corte di Assise Straordinaria di Arezzo, sembra emergere l’assenza di reparti della locale GNR dalla scena del massacro.
Le unità tedesche che prendono parte al rastrellamento sono la 2, la 3 e la 4 compagnia del reparto esplorante della Divisione Göring.
Bibliografia
- Guerra di sterminio e Resistenza. La Provincia di Arezzo (1943-1944)
-
di Tognarini Ivan (a cura di)
Edizioni Scientifiche Italiane , 1990
- La guerra di liberazione in provincia di Arezzo 1943-1944
Immagini e documenti -
di Tognarini Ivan (a cura di)
Amministrazione Provinciale di Arezzo (Grafiche Badiali) , 1987