Rappresaglie di San Giustino

di David Irdani, 24-4-2010, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Questa storia si svolge nel comune di Loro Ciuffenna (AR).

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Monumento de La Grotta (*) - San Giustino Valdarno, Loro Ciuffenna (AR)

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Sul Pratomagno operavano alcune compagnie della Brigata “Lanciotto” dislocata in diverse zone del territorio. Una di queste aveva la sua base in località Roveraia ed un'altra nella zona a monte del paese di Anciolina.

Nei primi giorni di Luglio 1944, un nutrito gruppo di partigiani si recò in località San Giustino con l'intento di andare a rifornirsi di cibo in un ammaso pubblico per il grano e l'olio.

L'azione fu rapida e curata in ogni particolare. A fine azione fu deciso di lasciare le porte aperte del deposito per dare modo alla popolazione di prendere anche loro del cibo per le proprie necessità. Al termine dell'azione, quando i partigiani stavano rientrando sul Pratomagno, ci fu uno scontro a fuoco con un piccolo gruppo di soldati tedeschi incrociato casualmente sulla via. Due soldati (di nazionalità polacca) furono uccisi. La reazione del comando tedesco non si fece attendere, e il 3 Luglio, in località La grotta, furono fucilati per rappresaglia 6 civili. Ma la scia di sangue non si fermò. La notte fra il 5 e il 6 Luglio, sulla strada fra Castiglioni e San Giustino, un camion cisterna tedesco carico di benzina, esplose causando l'uccisione dell'equipaggio formato da 4 soldati tedeschi.

Pensando che l'ordigno fosse stato piazzato dai Partigiani, il Comando tedesco, che aveva occupato la fattoria del Borro e ne aveva fatto propria la base, ordinò di prelevare dal paese di San Giustino alcuni uomni e ne ordinò la fucilazione nei pressi del fiume Oreno. I cittadini uomini “prescelti” caricati sui camoin furono 32. solo uno si salvò (Piero Sottani) fingendosi morto sotto i corpi degli altri 31 fucilati. Solo nei giorni successivi, le donne del paese poterono dare giusta sepoltura a quei corpi.

Per molti decenni, questo avvenimento, ha diviso la comunità locale, tra chi vedeva nell'azione partigiana un pretesto da dare ai tedeschi per l'uccisione di massa. Solo negli anni '90, con la fruizione pubblica dei registri di guerra inglesi, la vicenda fu in parte chiarita;

In realtà a piazzare la mina sulla strada furono gli “alleati” (Caporale inglese Bos ed i tenenti francesi Pape e Condler) impegnati in azioni di sabotaggio ad alcuni tralicci telefonici.

Una curiosità emersa dai carteggi (War Office 204/11484) è che il sopradescritto gruppo di sabotatori non doveva trovarsi a Castiglion Fibocchi ma a Castiglion Fiorentino. Fu un errore dell'equipaggio dell'aereo a paracadutare i militari alleati in questa zona. Lo stesso comune di Loro Ciuffena ha porto le scuse ai partigiani locali (che sempre avevano denunciato l'estraneità dei fatti) perchè più volte negli opuscoli rievocativi dell'eccidio aveva accreditato loro la responsabilità, anche indiretta, della morte dei propri cittadini.

Bibliografia

Racconti di guerra vissuti da un bambino
di Gallori Ezio
In Marcia, 2001

con Jrank
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