Gallerie fotografiche

Lager di Sandbostel

33 fotografie di Rickard Garvare, Giovanni Baldini

Una serie di fotografie scattate nel giugno 2007 presso l'ex campo di prigionia di Sandbostel, non lontano da Brema, in Germania, che ha ospitato decine di migliaia di soldati italiani.

Quello che rimane del campo è in pessime condizioni e sorge su un terreno privato i cui proprietari non gradiscono visite, anni fa una troupe televisiva italiana fu allontanata in malo modo. Io ho aggirato le recinzioni, ho ignorato i cartelli ed ho avuto miglior fortuna.

Tempo fa è stata discussa la possibilità di demolire le baracche per far posto ad un'area industriale o commerciale, per placare le polemiche l'amministrazione locale nel 1992 ha definito come "protetta" l'area del campo.
Anche se il cattivo stato delle strutture palesa la mancanza di intenzioni di proteggere effettivamente il campo, in attesa che il tempo faccia il suo corso.

Sandbostel nasce come campo per smistare i prigionieri di guerra nel 1940, vi passano dapprima francesi e belgi, poi le nazionalità ospitate si differenziano e saranno i russi a costituirne la maggioranza relativa.
La popolazione del campo improvvisamente raddoppia al censimento dell'ottobre 1943 quando arrivano i prigionieri italiani: quasi 40.000 soldati catturati dai tedeschi all'indomani dell'otto settembre, fra i quali Giovanni Guareschi, l'autore della saga di Don Camillo e Peppone.
Gli italiani vengono poi smistati e il numero si assesta a poco meno di 10.000, rimanendo pressoché costante fino alla liberazione.

All'interno del campo vi era una gerarchia per nazionalità incoraggiata dai tedeschi: in cima vi erano americani ed inglesi, seguiti da francesi e belgi, poi da serbi e greci.
Infine venivano italiani e russi.
Questa gerarchia rispecchiava il trattamento ricevuto.

I russi vivevano in un'area apposita dove le condizioni di vita erano particolarmente dure, per ordine del Comando Supremo dell'Esercito Tedesco nei loro confronti fu sospeso il trattato internazionale di Ginevra sui prigionieri di guerra.
Per gli italiani la situazione era di poco migliore.

Pur essendo stato "solamente" un campo di prigionia testimonianze degli internati riferiscono di esperimenti medici.
Circa 50.000 prigionieri non sono sopravvissuti all'internamento in questo campo.
Gli inglesi al momento della liberazione paragonarono le condizioni di vita di Sandbostel a quelle di Bergen Belsen e per il disgusto progettarono, ma non realizzarono, una rappresaglia contro i villaggi vicini, con l'intento di raderli al suolo.

La storia del campo di Sandbostel non finisce con la guerra.
Negli anni immediatamente successivi vennero tenuti prigionieri nel campo ex-ufficiali nazisti e numerosi soldati delle SS. Negli anni '50 e '60 divenne un centro di prima accoglienza per chi fuggiva dalla Germania Orientale.
Poi cadde nel disuso.

Potete consultare un sito dedicato al campo di Sandbostel (in inglese ed in tedesco): gedenkstaette-sandbostel.de.
Oppure vederne la pagina sul sito Radio Caterina, dedicato alle radio clandestine costruite dagli italiani nei campi di prigionia: www.radio-caterina.org/it/caterina29.php.

Vai alla galleria Lager di Sandbostel completa, qui sotto una piccola anteprima.


con Jrank
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