L'imboscata al Ponte di Riotorto
di Giovanni Baldini, 27-9-2004, Creative Commons - Attribuzione 3.0.
Questa storia si svolge nel comune di Massa Marittima (GR).
Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Cippo a Panichi (*) - Niccioleta, Massa Marittima (GR)
- Lapidi di Porta Selci (*) - Volterra (PI)
- Monumento del Ponte di Riotorto (*) - Niccioleta, Massa Marittima (GR)
I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto
L'azione partigiana di Riotorto è rimasta poco conosciuta nonostante si tratti di un agguato vittorioso ai danni di una colonna tedesca. Per molti anni si è pensato infatti che la strage dei minatori di Niccioleta fosse una reazione a questo attacco.
Invece studi recenti mostrano che non fu così.
In una notte fra il 9 e il 12 giugno del 1944 (la data probabile ma non certa è il 10) un gruppo di trenta-trentacinque partigiani della 23° Brigata Garibaldi si porta al Ponte del Riotorto nel comune di Massa Marittima per farlo saltare, inaspettatamente però le avanguardie segnalano l'arrivo di una consistente colonna di automezzi tedeschi. I partigiani allora si preparano all'imboscata.
Nello scontro che ne segue i tedeschi cercano di organizzare una risposta ma i razzi illuminanti che lanciano non sono sufficienti e la battaglia si conclude in pochi minuti. I tedeschi, almeno trenta soldati, vengono tutti sopraffatti mentre fra i partigiani si conta la perdita di Gino Tamburini e il ferimento di Gino Fardellini, entrambi di Volterra.
La mattina dopo il luogo venne avvistato da aerei alleati e bombardato. L'incendio conseguente cancellò molte delle tracce della battaglia e rese incerta se non del tutto impossibile una ricostruzione dell'accaduto da parte dei tedeschi. A questo va aggiunto che nei dispacci dei comandi nazisti che riguardano l'operazione contro Niccioleta non viene mai citato l'episodio di Ponte di Riotorto.
L'attacco alleato ai resti dei mezzi tedeschi produce però una vittima innocente, la diciannovenne Vanda Panichi.