La fucilazione alla Querce di Buonasera

di Alessandro Bargellini, 9-1-2006, Tutti i Diritti Riservati.

Questa storia si svolge nel comune di Greve in Chianti (FI).

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Cippo ai caduti della Querce di Buonasera (*) - La Panca, Greve in Chianti (FI)
- Lapide di Cintoia Alta - La Panca, Greve in Chianti (FI)
- Monumento della Panca - La Panca, Greve in Chianti (FI)

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Al mattino del 20/7/1944 alcuni soldati tedeschi autocarrati giungono alla Panca, forse provenienti da Uzzano. A piedi raggiungono la Pieve di San Pietro a Cintoia dove il pievano don Giuseppe Raspini offre loro da bere per rinfrescarli dalla calura estiva e forse anche per mitigarne la possibile carica aggressiva.

Successivamente si portano a Badia di Monte Scalari arrivando, poi, alla colonica denominata "Fonte del Gallo". Con loro ci sono altri camerati di stanza nella zona, dove stanno apprestando le difese per l'ormai prossimo avvicinarsi del fronte.

L'ordine dei soldati provenienti dalla Panca è quello d'impadronirsi del bestiame che i contadini hanno nascosto nei boschi per sottrarlo a questo tipo di razzie.

Nelle macchie del Monte Scalari vi sono ancora presenti alcuni partigiani della XXII bis Brigata Garibaldi "A. Sinigaglia" (II Compagnia) che vengono edotti dai contadini (forse dal contadino di don Raspini che ha anche lui del bestiame occultato nella zona) della presenza e delle intenzioni dei tedeschi.
Il rapido intervento dei garibaldini si risolve in un breve scontro a fuoco in località "I Marroncini", causando il ferimento di due soldati nemici, uno dei quali gravemente. Anche un partigiano, di nazionalità sovietica, ex prigioniero di guerra, resta ferito.

Angiolo Gracci, comandante della "Sinigaglia", nelle sue memorie riporterà in 4 il numero dei nemici morti. Don Raspini, nella sua cronaca parrocchiale, scriverà di un ufficiale ferito mortalmente. Entrambi sono in errore.

La popolazione della zona, venuta a conoscenza di questo fatto e per paura di possibili ritorsioni, si sparpaglia nei boschi circostanti. Infatti i tedeschi aprono il fuoco a più riprese contro i fuggiaschi, ma la distanza rende inefficace il tiro delle loro armi.

Nella Villa Buonasera (di proprietà dell'ingegnere comunale Carlo Baglioni) è acquartierato il Comando dell'VIII Compagnia del Btg. ERS (870° Rgt. Ftr., 356 Divisione Fanteria) e qui alla sera viene deciso il rastrellamento degli ostaggi: saranno fucilati 5 civili se uno dei due feriti morirà.

I soldati si recano nelle case dei poderi "Mura", "Poggio", "Sala" ed altre, prendendo in ostaggio una decina di persone che vengono portate a Villa Buonasera. Qui il comandante fa loro presente ciò che potrebbe spettargli.

Purtroppo, nella notte sul 21/7/1944 uno dei feriti, il cpl. Andreas Mennsen (St.Kp., 870° Rgt. Ftr.), muore e viene tumulato nel giardino della villa.

Anche se non è noto il criterio della scelta, il destino per 5 ostaggi è segnato alle 8:00 del 22/7/1944. Scortati nella vicina località detta "Querce di Buonasera" sono costretti a scavare una fossa. Terminata la macabra incombenza, alle ore 13:10 gli ostaggi sono fucilati a raffiche di mitra.

Un altro dei civili catturati, Ettore Vettori, bottegaio e trattore alla Panca, provvede a ricoprire la fossa.

Particolare di un certo rilievo è la scelta, apparentemente immotivata, di sostituire al termine dello scavo Giuseppe Vettori, destinato alla fucilazione, con Sirio Scarselli, di fede fascista ma non iscritto al Partito Fascista Repubblicano. A nulla sono valse le sue proteste e l'esibizione di tessere attestanti la sua militanza.

Sono così caduti: Corinto Burgassi (nato a Greve in Chianti l'11/4/1889, coltivatore diretto del podere "Sala", coniugato); Fedele Vettori (nato a Greve in Chianti il 31/3/1895, mezzadro del podere"La Panca", coniugato); Ferdinando Vettori (nato a Greve in Chianti il 27/9/1898, mezzadro del podere "Le Capanne", coniugato); Natale Pacenti (nato a Greve in Chianti il 3/9/1910, mezzadro del podere "La Panca", coniugato) e il già citato Sirio Scarselli (nato a Empoli il 23/6/1896 ed ivi residente, ma qui sfollato, commerciante, coniugato).

Non destando preoccupazioni le ferite dell'altro militare, il Comando tedesco decide di liberare gli altri ostaggi. Ma questi non avranno il coraggio di raccontare l'accaduto e la verità verrà fuori soltanto pochi giorni dopo quando le fanterie britanniche conquisteranno La Panca.

Infatti la sera del 4/8/1944 viene fatto il trasporto di tre salme dalle Querce di Buonasera al cimitero della Panca e, precisamente, quelle dei due Vettori e del Burgassi. Le altre due saranno sepolte una a Greve in Chianti e l'altra a Firenze.

Secondo una relazione di don Raspini inviata al priore di Dudda i tedeschi avrebbero effettuato la rappresaglia anche perché ritenevano i fucilati colpevoli di aver aiutato i partigiani. Aggiunge inoltre che qualche giorno prima un tedesco fintosi disertore aveva chiesto agli abitanti della zona il modo per raggiungere i partigiani e le informazioni ad esso date sarebbero costate la vita a qualcuna delle vittime.

Nota

Una lapide è posta anche sulla canonica della Pieve di Cintoia nel 1945, sempre dettata da don Raspini.

Bibliografia

Le rappresaglie nazifasciste sulle popolazioni toscane
Diario di diciassette mesi di sofferenze e di eroismi
di Ugo Jona
1992
La Seconda guerra mondiale da Greve in Chianti a Firenze
di Carlo Baldini
Polistampa, 1994
Brigata Sinigaglia
di Angiolo Gracci
1945

con Jrank
ResistenzaToscana.it - Le associazioni federate